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mercoledì 22 giugno 2011

Stagione 1978.79

Stagione 1978-79

Il campionato 1978-79 fu il vero anno della svolta (in negativo) per le sorti del calcio moglianese in quanto determinò la fine della presidenza Robazza1 che tante soddisfazioni calcistiche aveva dato ai tifosi moglianesi. Si poneva dunque un punto di svolta nella gestione del team bianco-celeste che per due lustri era rimasto ai vertici del calcio regionale.
Perdurando le oggettive difficoltà di allestire una squadra importante a Mogliano, dove mancava uno stadio adeguato, nel 1979 l'ambizioso Robazza acquisì la proprietà della Mestrina di cui diventò presidente (e che guidò con ottimi risultati dal campionato 1979-80 a quello 1986-87).
Ai più giovani questi avvenimenti ricorderanno quelli vissuti più recentemente dal Venezia 1907 con l'abbandono della squadra da parte del presidente Zamparini (accasatosi all' U.S. Palermo) dopo la mancata realizzazione del nuovo Stadio di Tessera. Tuttavia, il nostro occhio di vigili osservatori vuole opportunamente rimarcare le evidenti differenze tra i due avvenimenti.
In primis Robazza non aveva interessi di tipo personale nella realizzazione dell'impianto (a differenza di Zamparini che ha proposto anche a Palermo di sostituire lo Stadio Renzo Barbera con un nuovo impianto con annesso centro commerciale), in secundis l'atteggiamento di Robazza fu di estrema galanteria anche nei confronti della sua affezionata squadra di provenienza che non venne abbandonata al proprio destino (come è attualmente in voga), ma ne fu garantità la continuità sportiva attraverso l'affido della presidenza nelle mani esperte dell'Ing. Giovanni Berengo e un perdurante sostegno economico.
Per il 5° anno consecutivo la prima squadra continuò a giocare in esilio a Scorzè nello Stadio Comunale di Viale Kennedy. La Promozione Veneta 1978-79 (diventata nel frattempo il 6° livello del calcio italiano per la divisione della Serie C in C1 e C2 al termine del torneo 77-782) si presentava con la formula ormai classica della suddivisione in due soli gironi di 16; la vincente veniva promossa in Serie D, mentre le ultime tre classificate sarebbero retrocesse in Prima Categoria. Il team bianco-celeste fu inserito ancora una volta nel raggruppamento “B” formato stavolta da sole squadre delle provincie di Venezia, e Treviso con l'aggiunta dell'appena retrocesso Belluno (dalla Serie D). L'allenatore, dopo la parentesi di Fausto Vicino, tornava ad essere Eddy Sartori, ma l'annata si dimostrò complicata e il suo posto fu affidato in seguito ad Armando Buffon. La squadra si classificò alla fine 11ª e si salvò per soli 3 punti, ma va ricordato che anche il 5° posto distava soli 3 punti.

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