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mercoledì 22 giugno 2011

Stagione 1979-80

Stagione 1979-80

Fu proprio il comprensibile e parziale disimpegno di Robazza a mettere le ali a piedi all’amministrazione comunale che si prodigò da subito nel far rientrare la squadra dall'esilio di Scorzè. La soluzione trovata fu quella di far convivere forzatamente la locale squadra di rugby e la squadra di calcio nel campo principale del rugby di Via Colelli l'attuale Stadio Maurizo Quaggia.
A questo punto è il caso di aprire una corposa parentesi. Storicamente l'area di proprietà del Comune di Mogliano Veneto di circa 20000 m² compresa tra le vie Gagliardi, Ronzinella, Colelli, le scuole Medie Dal Monte (già U. Saba) e il Liceo Berto, era stata organizzata dividendola in quattro parti: una ad est con il campo secondario del rugby (confinante con Via Gagliardi), una ad ovest con lo stadio principale del Rugby (confinante con Via Colelli), una centrale che separava i due terreni di gioco destinata all'allenamento, così come la zona a nord a ridosso del fossato e confinante con le scuole. Gli spogliatoi erano dislocati in Via Colelli, ma erano più piccoli degli attuali. Il campo principale era dotato nella parte est di una piccola gradinata in cemento armato (quella ancora presente) che fu poi coperta con una rudimentale ma funzionale tettoia in ferro.
In città mancavano di fatto altri terreni di gioco (esistevano solo dei minuti campetti parrocchiali a Zerman, Bonisiolo, Campocroce e in Via De Gasperi) pur essendo ben due le squadre di calcio cittadine
La sperecuazione tra le due discipline era evidente, e già la sola questione di essere tornati a Mogliano come ospiti a pagamento della squadra di rugby (ricordata nel testo più volte citato con un tono quantomeno sarcastico) deve essere bastata a irridere gli animi.
Da un punto di vista più strettamente sportivo, l'acquisto della Mestrina da parte di Robazza determinò una riorganizzazione e un ridimensionamento della società moglianese. La presidenza fu affidata nelle mani di Gino Bazzacco, mentre sulla panchina della prima squadra si accomodò come nella parte finale della passata stagione Armando Buffon. Una società ancora tragica scomparsa dell' determinò
Proprio nell'anno in cui la società stava vivendo dei momenti così cruciali nella propria storia, la FIGC veneta variava le “regole” nel campionato di Promozione. Nel torneo di tale categoria 1979-80 (6° livello del calcio italiano) il numero delle retrocessioni in Prima Categoria salirono da tre a quattro (mentre solo la vincitrice avrebbe staccato il biglietto per la Serie D). Il campionato ripresentava la consolidata formula con la divisione in due soli raggruppamenti di 16 squadre ciascuno e la Pro fu inserita come sempre nel girone B.
L'annata fu molto complicata e dopo la sostituzione di Buffon con Giorgio Vignando arrivò una salvezza molto sofferta. Il team bianco-celeste si classifico al 9° posto, a pari merito di Belluno e Vittorio Veneto, lasciandosi sole cinque squadre alle spalle e salvandosi per 2 soli punti di scarto rispetto alle quattro retrocesse.

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